Brevi dal Grand Prix

III Memorial Anna Rita Sidoti nel racconto di Remigio Di Benedetto

È impossibile arrivando a San Giorgio di Gioiosa Marea non pensare a chi con risultati di valore mondiale, ha calcato queste strade, passo dopo passo, chilometro dopo chilometro. Il segno che vi ha lasciato è indelebile. Annarita è sempre nei nostri cuori.

Alle 8 e tre quarti “sbarco” a San Giorgio, c’è un mare che invita al tuffo; la stagione è ancora avara di calore ma qualcuno in spiaggia si sta già crogiolando al sole, alla ricerca di una  tintarella prematura, una sorta di “primizia” per la pelle, ognuno ha i suoi piaceri.. E stamattina il  piacere di 400 podisti, sarà di correre a perdifiato avanti e indietro per 10 chilometri, costeggiando questo splendido mare. È proprio vero, ognuno ha i suoi piaceri..

Il “grillo parlante” dei podisti, Giuseppe Marcellino, è già “microfonato” e sta raccontando le sue “chiacchiere perse” che fanno da preludio alla gara che partirà, promette l’organizzazione della Podistica Messina, alle 10 in punto.

Alle 9 e 59 c’è l’ok dei giudici, della Polizia Municipale, di Ino Gagliardi, dei cronometristi, ma è il podista n. 424, don Pasquale Castrilli (ASD Athletica Vaticana) che dopo un minuto di silenzio per Annarita, dà con la sua benedizione agli atleti, il vero benestare alla partenza!

L’avvio della gara è perfetto, con la strada larga e capiente per il “gruppone” di podisti non c’è nessun problema. Io non mi lancio a “tutta” per non correre rischi,  ma opto per la corsa tattica con “controllo” degli avversari di categoria. È così che sono subito in compagnia di Giuseppe Maio (ASD Polisportiva Milazzo) e  Salvatore Salvo (ASD Atletica Villafranca): siamo il momentaneo podio SM65 della gara con posizioni da attribuire. Nel primo chilometro abbiamo il sole in fronte e procediamo senza problemi, ma quando il lungo serpentone di atleti giunge alla svolta della prima boa, la musica cambia. Procedendo in senso contrario il vento che finora abbiamo avuto alle spalle senza percepirne particolare spinta o giovamento, diviene un fastidioso ostacolo, un muro invisibile contro il quale andiamo a cozzare. Chi come me è lungo e magro come un palo della luce ha di che divertirsi. Lascio fare l’andatura agli amici Giuseppe e Salvatore, sono un metro dietro di loro, mantengono un passo poco sotto i 4 e 30 al km, per me è perfetto. Maio però mi sembra meno reattivo, chi veramente fa il  ritmo è Salvo. Dopo poco in senso contrario vediamo passare il gruppo di testa, un quintetto che procede compatto, avranno 30 anni meno di noi e ci lasciano almeno un minuto a km, mi sembra regolare.. Completiamo il primo giro e Maio sembra avere qualche difficoltà, è dietro di noi di qualche metro, prudenza o sofferenza? Riprendiamo il lungomare nel senso favorevole a noi e Salvatore che spesso si volta verso di me procede un poco a sprazzi, a volta si accelera a volte si frena, facciamo qualche sorpasso o veniamo superati. Al giro di boa mi rendo conto che Giuseppe Maio perde lentamente terreno. Siamo nuovamente controvento e mentre cerco un improbabile riparo dietro qualche podista, osservo gli autovelox posti al margine stradale, mi rendo conto che sono scatole vuote e mi chiedo a cosa servano, certo non misurano la nostra velocità… L’andatura di Salvo è sempre altalenante, il mio Garmin mi dice 4 e 28 al 4° km, 4 e 40 al 5°. Siamo al terzo giro, ancora una volta incrociamo il gruppo di testa che è ancora compatto e a noi sembra volare. Dopo il terzo giro di boa c’è un momento decisivo ”per la nostra “piccola corsa” di “SM65”: siamo quasi al 7° km e Salvatore cede  improvvisamente, inizia ad andare di passo. Io resto sorpreso, dopo qualche istante mi volto e vedo che Salvatore ha ripreso molto lentamente a correre e Maio lo ha superato. Sono nel punto più sfavorevole del percorso, il vento contrario è forte ma decido di forzare l’andatura, sento di avere le energie per farlo e l’amico Giuseppe Maio che mi segue a breve distanza, non è un “cliente facile”.. Sto per completare il terzo giro, cerco di prendere acqua al rifornimento ma non ci riesco, gli addetti alla distribuzione sono in difficoltà, forse per l’inesperienza, ma un generoso podista che ha “acchiappato” un intera bottiglia me la passa.. Sono sotto il gonfiabile mentre sento Giuseppe Marcellino annunciare l’arrivo vittorioso di Giuseppe Trimarchi (ASD Atl. Villafranca) che ha abbandonato evidentemente la “compagnia” del gruppetto di testa. Per me la fatica prosegue, ho ancora i 2 km e mezzo dell’ultimo giro. La fatica si fa sentire più che ai giri precedenti, la boa sembra non arrivare mai! Dopo qualche istante incrocio Tatiana Betta (ASD Podistica Messina) che si sta aggiudicando il Trofeo Sidoti al femminile, vanamente inseguita da Maria Grazia Bilello (ASD Universitas Palermo). La boa è finalmente più vicina, la raggiungo, c’è l’inversione di marcia e vedo che Giuseppe è a “distanza di sicurezza”. Ho la sensazione che il vento sia calato d’intensità, ma la fatica è grande. Dopo poco vedo il gonfiabile, ma è ancora “piccolo e lontanissimo”. Lentamente  lo vedo avvicinarsi, lui è “fermo” sono io che fatico per raggiungerlo. Il Garmin mi dice che manca un chilometro, solo mille metri, per me poco più di 800 passi. Mancano 400 metri, un giro di pista, la strada si allarga, a sinistra la pineta a destra sempre il mare, c’è il “rifornimento” di H2O ma non mi interessa più, si svolta a sinistra una prima volta poi una seconda e finalmente il gonfiabile è li a pochi metri. Con un arrivo in accelerazione, sono sulla linea del traguardo, il mio microchip comunica alla TDS che ho terminato la fatica. Dopo qualche secondo è in arrivo Giuseppe Maio, siamo abbastanza in “riserva”, ma non mancano le forze per i complimenti reciproci tra amici – avversari.

 I complimenti vanno anche ai vincitori della batteria a “distanza ridotta” di 7,5 km, Vittorio Giuliano (ASD Polisportiva Milazzo) e Senia Maria (ASD Fiamma San Gregorio). Bravissimi  anche Salvatore Napoli (ASD Amatori Regalbuto) e Daniela Celi (ASD Atletica Nebrodi) che hanno chiuso gli arrivi delle due batterie rispettivamente da 7,5 e 10 km.

Dopo una confuso “rinfresco” che sembrava un prendi tre e paghi uno, ma non si pagava, premiazione puntuale all’ombra della pineta con “mini podio”, dove si sono alternati, dopo i vincitori assoluti, i migliori delle varie categorie. Il sindaco di Gioiosa Marea, Ignazio Alfonso Spanò e il presidente della Podistica Messina, Santi Giacobbe hanno distribuito piatti in ceramica tra i flash di Michele Amato, di parenti e amici.

Grazie al presidente Santi Giacobbe che ancora una volta ha regalato ai podisti giunti da tutta la Sicilia, una bella giornata sportiva nella quale ci siamo sicuramente divertiti proprio tutti.

 Il Grand Prix Regionale si sposta nel ragusano e dà appuntamento ai podisti il 9 Giugno a Modica per correre e mangiare la.. famosa cioccolata modicana.

Remigio Di Benedetto

r.dibenedetto@alice.it

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